Custodire e conservare la biodiversità, ma anche sensibilizzare le comunità sull’importanza di tutelarla. È lo scopo del progetto di monitoraggio delle zone umide del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, preziosi ecosistemi che accolgono una ricca diversità biologica, tra invertebrati, anfibi, rettili e uccelli. In occasione della Giornata mondiale delle zone umide il Parco ha presentato le azioni che caratterizzano il progetto, confluite in quattro pubblicazioni legate tra loro, per divulgare gli habitat e le specie da salvaguardare.
Finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il progetto nasce per dare attuazione alle Direttive Natura della Ue
La Direttiva Habitat (92/43/CEE) e la Direttiva Uccelli (2009/147/CE) rappresentano i pilastri della politica comunitaria per la conservazione della natura, a cui l’Ente Parco ha dato seguito per la conservazione degli habitat e delle specie incluse nelle direttive. Nell’ambito del progetto, sono state acquisite informazioni sulla presenza, la distribuzione, il comportamento e il ruolo ecologico delle specie faunistiche presenti nella Zona Speciale di Conservazione (ZCS) “Murgia Alta”, che fa parte dei siti della Rete Natura 2000 della Regione Puglia. Le ZSC rappresentano il principale strumento dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità.
In particolare, i siti monitorati sono zone umide di elevato pregio naturalistico e interesse conservazionistico, in un territorio che si caratterizza per la presenza di ampi ambienti sotto forma di praterie aride mediterranee e coltivazioni cerealicole: particolari ecosistemi descritti come “pseudosteppa mediterranea” e che rappresentano un’importante nicchia ecologica per numerose specie legate a questi habitat.
«Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia si è attivato su più fronti per monitorare la biodiversità in tutte le sue forme – dichiara il presidente Francesco Tarantini – dal progetto di tutela degli insetti impollinatori che ci ha visto premiati dal Ministero a quello di salvaguardia delle zone umide, allo scopo anche di divulgare l’importanza degli habitat e delle specie che queste custodiscono. Per proteggere gli ambienti acquatici – conclude Tarantini – affianchiamo al monitoraggio un’opera di sensibilizzazione dei cittadini, per aumentare la consapevolezza del loro prezioso ruolo.»
Istituito nel 2004, il Parco Nazionale dell’Alta Murgia si estende per 68.077 ettari sulla parte più elevata delle Murge pugliesi. L’area del Parco comprende 13 comuni tra le province di Bari e BAT.