18 Giugno 2025

Expo 2025, fari puntati sul paesaggio agricolo italiano

Organizzato a Osaka da FederUnacoma, l'associazione italiana dei costruttori di macchine agricole, un convegno su agricoltura, meccanizzazione e territorio in occasione della “settimana agricola”

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Colori, suoni, odori: il paesaggio agricolo italiano racconta una lunga storia sviluppatasi tra mare e montagna, pianure e colline, vigneti e foreste. Cartoline frutto del rapporto tra natura e uomo, che raccontano il cambiamento e lo sviluppo delle diverse aree in cui l’attività umana, agricoltura in primis, ha contribuito a modellare il territorio, provvedendo al sostentamento dell’uomo attraverso la produzione di beni alimentari, ma al contempo assolvendo anche altre importanti funzioni, come la cura del territorio. Natura, storia e bellezza: dedicato al paesaggio agricolo italiano un convegno tenutosi questa mattina a Osaka, presso l’Auditorium del Padiglione Italia, nell’ambito dell’EXPO 2025. Un momento di incontro e confronto organizzato da FederUnacoma, la federazione nazionale dei costruttori delle macchine per l’agricoltura in occasione della “settimana agricola”.  Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha ricordato durante il convegno che il paesaggio italiano è un dono della natura ma è anche frutto di un’imponente opera dell’uomo, che lo ha trasformato e adattato alle esigenze produttive. Nel corso del convegno, moderato dal responsabile comunicazione di FederUnacoma Girolamo Rossi, è stato sottolineato il ruolo chiave svolto dall’agricoltore non soltanto per la produzione delle derrate alimentari, ma anche per la manutenzione del territorio o per altre attività che, come quelle turistiche, sono comunque collegate al mondo rurale. L’imprenditore agricolo può affrontare queste sfide in modo vincente – è stato spiegato da Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura – perché è per sua natura un innovatore, responsabile della propria terra.

© Foto: FederUnacoma

Centrale il ruolo della meccanizzazione in campo agricolo  

Come evidenziato dai relatori durante il convegno, lo sviluppo di attrezzature e macchinari sempre più evoluti ha permesso di ottimizzare il lavoro agricolo, razionalizzando l’impiego dei fattori produttivi, incrementando le rese e garantendo un uso sostenibile delle risorse. Mezzi meccanici di ogni genere, adatti alle più diverse esigenze produttive sono oggi parte integrante del paesaggio agricolo – ha ricordato Mariateresa Maschio – e tuttavia c’è anche una tecnologia invisibile ma decisiva, fatta di sistemi satellitari e digitali, di mezzi miniaturizzati per le funzioni di controllo e monitoraggio dei parametri produttivi. I lavori del convegno hanno anche messo in luce l’importanza delle sinergie fra discipline dell’agricoltura, dell’ambiente e dell’alimentazione e la necessità di superare alcune barriere burocratiche anche nella gestione amministrativa del territorio. Di particolare rilievo la questione relativa al coinvolgimento delle nuove generazioni nella valorizzazione dei territori.

© Foto: Regione Puglia

 

I temi dell’incontro di Osaka sono stati oggetto di confronto anche tra FederUnacoma, Filiera Italia e Coldiretti. La promozione del nostro Paese sui mercati esteri non deve essere strettamente settoriale, ma deve essere globale perché – è stato spiegato dall’amministratore delegato Luigi Scordamaglia – l’eccellenza italiana deriva dalla sinergia fra risorse naturali e del territorio, fra sapienza agronomica, tecnologia, ricerca scientifica e capacità di marketing. Raccontarci in un’ottica di filiera su un numero crescente di mercati, come stanno facendo Coldiretti, Filiera Italia e FederUnacoma, è il modo migliore per aumentare le esportazioni del nostro settore e rafforzare la nostra immagine di eccellenza nel mondo.

Clicca sul link per guardare il documentario “Arte viva: forme e colori del paesaggio agricolo italiano”, proiettato durante l’incontro, realizzato da FederUnacoma in occasione dell’EXPO 2025 di Osaka.

 

 

 

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