20 Gennaio 2025

Campagna olivicolo olearia, le perplessità dei frantoiani di Puglia

Si avvicina la raccolta delle olive e con essa le preoccupazioni degli attori della filiera. Le perplessità dell’Associazione riunitisi in occasione dell’assemblea ordinaria

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La crisi del settore energetico minaccia il futuro di una delle filiere regionali d’eccellenza, quella olivicolo olearia. A lanciare l’allarme in occasione dell’assemblea ordinaria dei soci tenutasi presso il Politecnico di Bari, l’Associazione dei frantoiani di Puglia.

© Foto: Puglia Verde

Siamo veramente preoccupati e addirittura con la probabile non apertura dei frantoi, perché facendoci due conti con l’aumento dei costi che il mondo agricolo ha subito, con l’aumento del carburante e quant’altro – ha affermato Stefano Caroli, presidente Associazione Frantoiani Di Pugliaforza maggiore il costo delle olive sarà superiore. In più per la trasformazione noi avremo dei costi notevoli ma la cosa che ci preoccupa è questa differenza di costi tra l’Italia, la Spagna, la Grecia che sono i nostri competitor nella produzione olivicola europea”.

 Un’annata difficile in cui alla mancanza di olive – si stima un calo produttivo di circa il 30% – vanno ad aggiungersi tutte le problematiche che stanno interessando l’agricoltura.  “Sono situazioni imprevedibili e difficile da gestire che dovremmo cercare di gestire nella migliore maniera possibile – ci ha riferito Alberto Amoroso, vicepresidente A.I.F.O – Sicuramente dovrà essere aumentata l’integrazione nella filiera, quindi dall’agricoltore al frantoiano, per cercare di utilizzare in maniera migliore anche tutti i sottoprodotti che arrivano dalla lavorazione delle olive, penso alle sanse, penso alle acque di vegetazione”.

© Foto: Puglia Verde

La Puglia è stata pioniera nella valorizzazione della figura del Mastro Oleario, con l’approvazione della legge regionale n. 9 del 2014, modificata nel 2018, che aveva dettato le norme per l’impresa olearia e istituito l’Albo regionale dei mastri oleari

Da quanto emerso anche nell’audizione dell’AIFO e della CNA presso la Commissione Agricoltura del Senato, un altro problema frenerebbe il pieno sviluppo degli attori centrali della filiera. “I frantoiani operano ignorando quello che sarà il prezzo di vendita dell’olio cioè la filiera olivicolo olearia non fa contratti di vendita prima dell’inizio della campagna – ha sottolineato Maria Lisa Clodoveo, Professore Associato Uniba – Questo implica che anche alla luce dello scenario energetico che è nettamente cambiato e che rende imprevedibili i costi di produzione, il frantoiano non possa scegliere che quantità e che qualità di olio produrre nella campagna 22-23”.
 
© Foto: Puglia Verde

Guardando al medio e lungo termine, opportunità per il settore giungono dal PNRR. “L’opportunità che verrà concessa appunto alle aziende aderenti al progetto di filiera – ha affermato Elia Pellegrino, presidente A.I.F.O. – sarà quella di vendere un prodotto con bollino A.I.F.O. che garantisca la provenienza, la tracciabilità ma fondamentalmente questi principi di sostenibilità”.

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