Un momento di confronto con le istituzioni europee, ma soprattutto un momento di passaggio tra vecchia e nuova programmazione. Ospitate a Manduria il 22 e il 23 giugno scorsi, la seduta del Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2022, dedicata a valutare l’attuazione del Programma e i progressi compiuti nel conseguimento dei suoi obiettivi e del primo Comitato di Monitoraggio del Complemento di Sviluppo Rurale (CSR) 2023-2027 della Regione Puglia. Presenti i referenti della Commissione Europea, Filip Busz e Ingrid Brownrigg e il numeroso partenariato regionale. Un doppio appuntamento in cui è stato messo in evidenza il lavoro svolto in questi mesi che, com’è emerso, ha ottenuto l’apprezzamento trasversale delle associazioni di categoria e dei sindacati. Nell’occasione è stata, altresì, accolta la collaborazione da parte dell’Autorità Ambientale Regionale nel traguardare gli obiettivi comuni, a tutela del suolo e a difesa dei territori.
I bandi previsti sono 13, un terzo dei quali – si legge nella nota diffusa dalla Regione Puglia – partiranno entro la fine del 2023, a cominciare da quelli destinati agli investimenti nell’arboricoltura.
Trasparenza, misurabilità e controllo dei criteri saranno le parole chiave per dare migliore attuazione e massima oggettività per i nuovi bandi del CSR Puglia 2023-2027
“I criteri di selezione – come ha ricordato l’Autorità di Gestione del CSR Puglia 2023-2027 Gianluca Nardone – saranno sottoposti a procedura scritta. Dovrà esserci coerenza tra principi e criteri, in ossequio alla strategia regionale: modificare i principi è possibile ma solo una volta all’anno e deve essere proposta dal Masaf. Dopo dieci giorni lavorativi saranno verbalizzate le raccomandazioni, con una motivazione da parte del sottoscritto, Autorità di Gestione CSR Puglia 2023-2027. Alcune sono già arrivate ma nella prossima settimana partiranno i dieci giorni della consultazione scritta. Ad ottobre 2023 partiranno i nuovi bandi del CSR Puglia 2023-2027, anche se sotto condizione, poiché bisognerà attendere le modifiche che l’Autorità di Gestione nazionale Giuseppe Blasi, dovrà portare all’attenzione della Commissione Europea”.