Con un +50% rispetto allo scorso anno la Puglia salva la campagna olivicola italiana, compensando il crollo di produzione al centro nord. A rivelarlo è l’analisi della Coldiretti Puglia su dati su dati Unaprol/Ismea, diffusa in occasione al Villaggio contadino al Circo Massimo a Roma. Secondo le stime della Coldiretti, infatti, la produzione nazionale sarà di circa 290mila tonnellate di olive, al di sotto della media dell’ultimo quadriennio. Ma a salvare la campagna olivicola sarà il Sud, dove le previsioni di produzione della campagna olivicola di quest’anno risultano soddisfacenti.
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Non va così bene, invece in provincia di Foggia, dove si prevede un calo del 25% – spiega Coldiretti Puglia – dovuto alle piogge eccessive nella fase di fioritura, e poi anche per via della siccità degli ultimi due mesi, le alte temperature e l’assenza totale di pioggia. Ridotta del 25-30% anche la produzione in provincia di Brindisi, stando ai dati rilevati in prossimità della raccolta. Qui si fa sentire in maniera sempre più evidente – denuncia Coldiretti Puglia – il problema della Xylella, con la fascia sud più vicina al leccese molto compromessa. Va meglio nella fascia a Nord di Brindisi, in cui sono meno gli alberi infetti. Buona, infine, la produzione in tutta la provincia di Taranto. A preoccupare, però, sottolinea ancora Coldiretti Puglia, è l’assenza di manodopera anche quest’anno.
Per sostenere le produzioni nazionali – affermano Coldiretti e Unaprol – occorre realizzare nuovi impianti olivicoli con varietà italiane, contrastare l’aumento vertiginoso dei costi di gestione delle aziende agricole e dei frantoi, realizzare nuovi sistemi di irrigazione e potenziare la rete di invasi sui territori. “Non è più rinviabile un piano strategico nazionale dell’olivicoltura – spiega il presidente di Unaprol, David Granieri – che metta al centro le aziende che sono sul mercato, producono reddito e occupazione, oltre al recupero dei tanti uliveti abbandonati che devono essere rinnovati per ridare ossigeno e speranze ai territori”.