A causa degli eventi estremi prodotti dalla tropicalizzazione del clima la produzione di miele del 2023 rischia di essere fra le più basse del decennio. Secondo le prime stime di Coldiretti Puglia, nella regione si perderà un vasetto di miele su due, il 60% in meno di raccolta. Ancora una volta la causa è da ricercare nel caldo persistente, con temperature fuoristagione anche in autunno. Ma responsabile è anche l’instabilità climatica, con piogge torrenziali ed eventi estremi che si sono abbattuti sulla Puglia a maggio e a giugno.
Le api sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente e servono al lavoro degli agricoltori con l’impollinazione dei fiori
In Puglia sono 1.070 le aziende apistiche che curano 32.000 alveari e 13.00 sciami. Sempre più numerose sono le giovani donne che guidano le aziende apistiche. Le produzioni sono numerose per tipologia – spiega Coldiretti Puglia. Vanno dal miele alle mandorle, molto ricercato, a quello agli agrumi. E poi, ancora, il miele alle clementine, al rosmarino al timo, fino al fiordaliso, sulla, eucalipto, coriandolo, trifoglio e millefiori.
I raccolti quest’anno hanno sofferto in particolare per le ondate di calore, soprattutto a luglio. E se la carenza di piogge ha consentito voli di raccolta regolari da parte delle api, le alte temperature e la mancanza di acqua con fioriture anticipate hanno costretto gli apicoltori a partire prima verso le aree collinari e a portare razioni di soccorso e acqua negli alveari. Le difficoltà delle api – sottolinea la Coldiretti Puglia — sono un pericolo grave per la biodiversità. Sia le api domestiche che quelle selvatiche, infatti, sono responsabili del 70% della riproduzione di tutte le specie vegetali. Tre colture alimentari su quattro dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api – ricorda Coldiretti. Tra queste, secondo la Fao, ci sono le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni.
Oltre ai cambiamenti climatici, a mettere a rischio la produzione di miele in Italia sono anche le importazioni dall’estero, sostiene Coldiretti. Nei primi sette mesi del 2023 hanno già raggiunto i 13,6 milioni di chili, molto più della metà di tutto il miele prodotto lo scorso anno nel nostro Paese.