17 Gennaio 2025

Meccanica agricola, il futuro nella formazione multidisciplinare

Illustrati in occasione di EIMA International i profili maggiormente richiesti dalle aziende costruttrici di macchine per l’agricoltura

Più visti

00:24:21
00:24:22
00:47:55

L’evoluzione tecnologica delle macchine per l’agricoltura richiede sempre di più figure professionali con competenze di base molto ampie. La terza giornata della 46esima edizione di EIMA, la rassegna mondiale del settore, organizzata da FederUnacoma, in programma nei padiglioni di BolognaFiere fino a domenica 10 novembre, ha rappresentato l’occasione per disegnare anche il profilo dei talenti dei quali sono alla ricerca i produttori di macchine per l’agricoltura in un incontro promosso dall’Università di Bologna. Ingegneri elettronici, ingegneri informatici, esperti di telecomunicazioni. Ma anche laureati in Giurisprudenza capaci di garantire il rispetto della legge sulla privacy nelle operazioni di raccolta e valorizzazione dei dati.

© Foto: Puglia Verde

A parità di titoli e competenze sono però ancora una volta le soft skills a fare la differenza per le aziende della meccanica agricola nel processo di selezione e reclutamento dei giovani laureati

L’automazione, anche a causa della scarsità di manodopera, avrà un ruolo sempre più rilevante nella progettazione e realizzazione delle macchine. Ma per assicurare una comunicazione efficace all’interno del team di lavoro – spiega Michele Mattetti, docente di Meccanizzazione agricola dell’Alma Mater – sarà ancora più determinante una formazione multidisciplinare basata su competenze di base molto ampie”.

Quanto alle cosiddette soft skills è Silvia Tempestilli, HR manager di CNH, a confermare che rivestono un ruolo fondamentale. “Al nostro interno, nel processo di selezione del personale, valutiamo con molta attenzione la capacità di saper lavorare in team ma anche la tendenza alla semplificazione dei processi produttivi complessi. Questi – dice Tempestilli – sono asset fondamentali per un’azienda come la nostra, che prende anche in considerazione la passione per il lavoro, l’umiltà, la flessibilità e la propensione al problem solving”.

Di estrema importanza per il percorso di formazione è la collaborazione tra atenei e mondo produttivo. “Al MUNER il rapporto con le imprese si concretizza su più livelli. Riguarda ogni aspetto della vita dello studente – afferma Teresa Serra, Communication manager della Motorvehicle University of Emilia-Romagna – anche attraverso il confronto stretto tra i docenti e i professionisti del settore”. La collaborazione prevede il tirocinio che – sostiene Serra – si conclude nel 70% dei casi con il reclutamento dello studente da parte dell’azienda.    

Condividi:
spot_img
spot_img

Le ultime