Segno negativo anche in Puglia, meno 57, per il numero di immatricolazioni dei mezzi meccanici nel 2024, anno in cui il mercato nazionale delle macchine agricole ha registrato una sensibile contrazione delle vendite. È quanto emerge dai dati elaborati da FederUnacoma, la Federazione Nazionale dei Costruttori delle Macchine per l’Agricoltura, sulla base delle registrazioni fornite dal Ministero dei Trasporti. A incidere negativamente sul mercato regionale sono le mietitrebbiatrici (-64,7%) con 12 unità immatricolate rispetto alle 34 del 2023, le trattrici con pianale di carico passate da 9 a 4 (-55,6%) e i rimorchi che con 441 (480 nel 2023) che registrano un -8,1%. Per queste tre categorie, si sono registrati dei cali in termini percentuali superiori rispetto al dato nazionale (-31,8% per le mietitrebbiatrici, -14,9% per le trattrici con pianale di carico, -2,8% per i rimorchi). In controtendenza rispetto a quanto registrato a livello nazionale per le trattrici e i sollevatori telescopici (-12,3% e -14,4%), in Puglia le due categorie segnano rispettivamente un +0,3% con 1497 unità (1493 nel 2023) e un +8,8% con 62 mezzi immatricolati a fronte dei 57 dell’anno precedente.

Il mercato nazionale risulta in contrazione per il terzo anno consecutivo dopo il picco registrato nel 2021
Nell’anno appena conclusosi, in particolare, la flessione ha interessato tutte le principali tipologie di macchine a partire dalle trattrici che, con circa 15.448 unità immatricolate, perdono il 12,3% rispetto allo scorso anno (17.613 unità vendute), registrando la peggiore performance dal 1952. Segno meno anche per le mietitrebbiatrici, che perdono il 31,8% a fronte di 266 mezzi immatricolati (390 nel 2024), e per i transporter (le trattrici con pianale di carico) che lasciano sul terreno il 14,9% con 525 unità vendute (617) lo scorso anno. Rispetto ai passati dodici mesi, i sollevatori telescopici arretrano del 14,4%, fermandosi a quota 977 unità registrate (1.141 nel 2024), mentre i rimorchi riescono a i limitare le perdite al 2,8% con 7.504 mezzi immatricolati (erano stati 7.718 nel 2024).
A condizionare l’andamento del settore, secondo FederUnacoma, in primo luogo l’incremento dei costi produzione e dagli alti tassi di interesse che rendono difficile l’accesso al credito. Fattori, questi, che insieme con la stagnazione dei redditi agricoli, hanno condizionato la domanda di macchinari anche nei principali Paesi europei e del Nord America. Nell’Europa comunitaria rallentano Francia (-10.1% per un totale di 26.507 unità vendute), Germania (-3,4% e 29.291 mezzi immatricolati) e Gran Bretagna (-11,9% a fronte di 11.761 macchine), mentre Oltreatlantico calano sia gli Stati Uniti (-13,2% per un totale di 217.200 unità vendute) che il Canada (-15,8% e 23.444 mezzi).

A pesare sul mercato italiano – ricorda l’associazione dei costruttori FederUnacoma – le aspettative per il sistema di incentivi. In via di esaurimento le agevolazioni per gli investimenti in tecnologie 4.0, che nel 2021 avevano dato grande slancio a tutto il settore agromeccanico, mentre i fondi a valere sul PNRR possono essere impiegati esclusivamente per l’acquisto di trattrici elettriche o a metano, e seppur considerano anche altri mezzi per l’agricoltura di precisione, sembrano destinati ad avere un impatto più limitato. In questo scenario il Fondo Innovazione e il bando ISI Inail hanno sicuramente contribuito a limitare il passivo, che altrimenti sarebbe risultato più pesante, tuttavia – conclude l’associazione dei costruttori – la complessità dell’attuale fase congiunturale richiede un ulteriore potenziamento e riflessioni su nuovi piani strutturali di intervento.