A causa della tropicalizzazione del clima sarebbe più che triplicata la presenza dei cormorani in Puglia. A denunciarlo in una nota Coldiretti Puglia. Con le temperature sopra la media stagionale in un novembre da 18 gradi, sarebbe aumentata sensibilmente la presenza degli uccelli che si cibano di pesce, con ripercussioni economiche gravi per i pescatori e per gli allevamenti di pesce in mare aperto.
I cormorani da migratori sono diventati stanziali in Puglia con danni alla pesca negli allevamenti, in mare ed in laguna
Ogni cormorano mangia fino a 10 chilogrammi di pesce al mese, oltre 300 grammi al giorno, lasciando tra l’altro – denuncia Coldiretti Puglia – pesci feriti nell’attività predatoria e con il rischio della diffusione di malattie e parassiti. Il numero di cormorani svernanti è cresciuto di circa venti volte negli ultimi 25 anni – aggiunge Coldiretti Puglia – secondo un andamento parallelo e strettamente correlato alla crescita esponenziale delle popolazioni nidificanti nei paesi dell’Europa centrosettentrionale.
La presenza sempre più invasiva dei cormorani – aggiunge l’organizzazione di categoria – viene segnalata dai pescatori in provincia di Bari sia a sud, tra Mola di Bari e Torre a Mare che a nord tra Giovinazzo e Bisceglie, sulla costa di Taranto, nella laguna di Varano, sulla Diga di Capaccio del Celone a Lucera e presso la palude del Lago Salso a Manfredonia, a Gallipoli e sugli oltre 400 chilometri di costa della regione.