16 Gennaio 2025

Campagna olivicolo-olearia, le stime di Confagricoltura Puglia

Produzione in aumento rispetto allo scorso anno, ma minore rispetto al 2021. Grande attesta per le quotazioni del “nuovo” olio extravergine di oliva

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Bene, ma non benissimo. È quanto emerge dalle stime di Confagricoltura Puglia sulla campagna olivicolo-olearia 2023/2024. Una qualità mediamente buona e un aumento di produzione non eccezionale ma che in molte zone potrebbe attestarsi sul 20% in più rispetto al 2022, sottolinea l’organizzazione di categoria in una nota. Sollevati dubbi sulle quantità della raccolta a causa delle incertezze meteorologiche che rendono difficile una stima precisa.

© Foto: Puglia Verde

Eventuali piogge potrebbero mitigare la disidratazione degli ulivi e dei frutti e ciò potrebbe aumentare le rese in modo sostanziale.

I nostri uffici provinciali – evidenzia Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Pugliaci segnalano generalmente un’annata qualitativamente buona con una produzione prevista superiore a quella 2022, ma minore della 2021. Nel Barese e nella Bat le intemperie, e soprattutto le grandinate, hanno influito nella quantità. Tuttavia la drupa è grossa e di buon calibro e si prevede un buon prodotto. La raccolta nell’alto tavoliere è imminente e anche lì le previsioni sono buone per ciò che concerne la qualità. Anche dal Tarantino, dal Leccese e dal Brindisino arrivano rassicurazioni sulla qualità e su una quantità superiore alla scorsa campagna. In tutti i casi, c’è prudenza nelle stime e si attende l’avvio a pieno regime della campagna olivicola per capire con esattezza l’andamento”.

Guardando alle quotazioni dell’olio extravergine, non si registrano al momento forti variazioni e c’è forte attesa per quelle dell’olio nuovo, si legge nella nota. Sulla Borsa merci di Bari un chilo di olio extravergine è valutato tra 8,80 e 8,90 euro, in leggero calo rispetto alla precedente quotazione. Il biologico è quotato 9,30 euro al chilo.

A pesare sulla produzione regionale secondo l’organizzazione, inoltre, il tema della Xylella fastidiosa. Secondo Confagricoltura, con un quantitativo nazionale di circa 290mila tonnellate in Italia si supererà di poco il 50% del fabbisogno interno, quindi il Paese sarà costretto ad acquistare prodotto. Un problema da affrontare, sottolinea Lazzaro, ammodernando le produzioni con modelli più moderni che consentano di accrescere la capacità competitiva come gli impianti ad alta densità.  “In Italia, il 63% dell’oliveto ha più di 50 anni e il 49% ha una densità per ettaro minore di 140 piante. È necessario – conclude il presidente di Confagricoltura Puglia – ristrutturare gli impianti esistenti per aumentare la loro produttività e rendere la gestione dell’oliveto più economicamente sostenibile”.
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