L’allegato numero 7 del Decreto del Ministero delle Politiche Agricole, infatti, elenca le norme di elaborazione e le caratteristiche specifiche del prodotto. A cominciare dal periodo di vinificazione, che non può essere inferiore a giorni dieci dall’inizio della vinificazione stessa. Le partite dei vini “novelli”, inoltre, devono essere ottenute per almeno il 40% mediante il processo di fermentazione con macerazione carbonica dell’uva intera. Il titolo alcolometrico volumico totale minimo al consumo non può essere inferiore all’11% e il limite massimo di zuccheri riduttori residui non deve superare i 10 grammi per litro. Oltre a ciò, il decreto specifica che soltanto i vini a denominazione di origine e ad indicazione geografica tipica, per i quali negli appositi disciplinari di produzione sia stata espressamente prevista la tipologia «novello», possono utilizzare la stessa menzione “novello” o “vino novello”. Ma a condizione che i prodotti siano confezionati entro il 31 dicembre dell’annata relativa alla vendemmia da cui derivano le uve utilizzate per la loro produzione. E che abbiano acquisito tutte le specifiche caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche previste nei relativi disciplinari di produzione nella rispettiva zona di produzione o vinificazione.
Il vino novello arriva sulle tavole italiane con quasi tre settimane di anticipo rispetto al concorrente francese Beaujolais nouveau. In Puglia, secondo una stima della Coldiretti Puglia, le bottiglie prodotte saranno circa 250mila, per 1,5 milioni di euro di fatturato. Ma la produzione in Italia è calata, scendendo da un picco di 17 milioni di bottiglie ai circa 3,5 milioni attuali. La causa è da ricercare in una serie di fattori, a partire dall’aumento dei costi di produzione. A questo si sommano la limitata conservabilità e i costi della macerazione carbonica, più alti di circa il 20% rispetto alle tecniche tradizionali. Ma soprattutto, spiega la Coldiretti Puglia, con gli stessi vitigni che negli anni passati rappresentavano la base del novello, oggi si producono vini ugualmente giovani, ideali per gli aperitivi, che però non presentano problemi di durata.