17 Gennaio 2025

Agricoltura, chiuse in Puglia lo scorso anno oltre 2.200 aziende

Il bilancio della Cia Puglia: giù il prezzo del grano, ridotta la produzione di uva, diminuiti gli addetti in 4 aree su 5. Buona, invece, la campagna olivicola

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Diminuiscono le aziende agricole, scende drasticamente il valore del grano, in difficoltà i comparti vitivinicolo e dell’ortofrutta. Positiva, invece, la campagna olivicola sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. È la Cia Puglia, la Confederazione italiana agricoltori regionale, a tracciare un bilancio dell’anno appena trascorso. Un 2023 in cui, sottolinea l’organizzazione, 2.233 imprese agricole pugliesi hanno chiuso i battenti, con una contrazione del 2,9%. “È questo il dato più emblematico delle grandi difficoltà strutturali che il comparto primario pugliese, in ciascuna provincia, sta ancora affrontando”, ha dichiarato Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, durante l’incontro tenutosi a Bari per delineare priorità e prospettive dell’agricoltura pugliese nel 2024.

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© Foto: Puglia Verde

In Puglia, nel 2023, l’agricoltura è il settore che ha registrato il peggiore saldo nascita-mortalità delle imprese attive

Al 30 novembre 2023, infatti, secondo i dati diffusi dalla Cia Puglia, risultano iscritte nelle camere di commercio pugliesi 75.386 imprese attive contro le 77.619 del 30 novembre 2022. Ma lo studio dell’Osservatorio Economico CIA Puglia in collaborazione con Aforisma, mette in evidenza un’altra criticità: in Puglia, gli addetti in agricoltura sono diminuiti in 4 aree su 5. A Bari e nella BAT sono passati da 36.076 a 35.847; nel Tarantino, da 15.215 a 14.903; in provincia di Brindisi da 11.846 a 11.546 unità; nel Leccese, da 11.350 a 11.255. Fa eccezione la provincia di Foggia, dove sono aumentati da 30.442 a 32.705. Complessivamente, in Puglia, gli addetti in agricoltura si attestano attualmente a 106.256 unità. Un dato che conferma come il comparto primario sia la prima e più importante ‘industria a cielo aperto’ della regione. Il settore, infatti, rappresenta il 22,8% del totale delle aziende pugliesi.

Tra i dati negativi evidenziati dalla Cia Puglia, balza agli occhi il tracollo del valore riconosciuto al grano duro pugliese, che registra un calo del 36% sul prezzo medio, e della redditività delle aziende cerealicole. La peronospora, invece, è la causa della contrazione della produzione di uva da tavola e da vino. Una crisi che ha investito il settore già dal 2022 e prima ancora.

© Foto: Puglia Verde

In affanno anche il comparto dell’ortofrutta, a causa della siccità e dell’aumento dei costi di produzione. Nonostante la progressiva contrazione degli acquisti, in conseguenza dell’aumento dei prezzi, l’ammontare della spesa è comunque cresciuta. Il rincaro dei listini ha avuto effetti anche sulla bilancia commerciale: è aumentato il valore delle esportazioni, seppur sia diminuito per quantità.

Positiva, invece, la campagna olivicola 2023 per la Puglia, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Per i produttori olivicoli e per i frantoiani, tuttavia, le difficoltà non mancano. Si registra, infatti, una flessione dei volumi scambiati, a fronte però di un ulteriore aumento dei valori. Il prezzo alla produzione dell’olio DOP Terra di Bari è salito del 46,2% con una media annuale che si attesta a 7,48 euro. Stessi valori per Bisceglie. Nella piazza di Brindisi, la media annua è di 7,46 euro, ma a fine 2023 il prezzo alla produzione dell’olio di qualità è arrivato a 8,65 euro. 8,93 euro a Foggia, 8,65 a Lecce e Taranto.

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