17 Maggio 2025

Torre Guaceto, un impianto per il riuso delle acque reflue in agricoltura

Al via i lavori per la realizzazione di un progetto che permetterà di limitare lo stress della falda acquifera della riserva naturale grazie all'utilizzo delle acque depurate

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Aumentare la tutela della Riserva naturale di Torre Guaceto, sulla costa adriatica dell’alto Salento, sostenendo al contempo il comparto settore agricolo. Sono partiti i lavori per la realizzazione di un impianto che permetterà di utilizzare i reflui provenienti dal depuratore consortile di Carovigno (Br) per l’irrigazione dei campi coltivati dell’area protetta. Il progetto, redatto dall’Ente Parco e finanziato dalla Regione Puglia, prevede la realizzazione di una vasca di accumulo delle acque reflue e di un impianto di distribuzione che si estenderà per circa 17,5 chilometri. La vasca sarà collegata al sistema di affinamento già realizzato da Acquedotto Pugliese, nell’ambito della struttura consortile di Carovigno per la depurazione dei reflui, e che sarà attivato nell’ambito della messa in funzione dell’impianto per il riuso. La fine dei lavori è prevista per ottobre 2025. “Dopo tanto lavoro ed un costante e corale impegno istituzionale, oggi vediamo l’avvio di un progetto strutturale di valenza epocale che ci permetterà di tutelare radicalmente la nostra Torre Guaceto – ha dichiarato il presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto dell’area protetta, Rocky Malatesta -, senza limitazioni per nessuno, al contrario, sostenendo in maniera tangibile gli attori del mondo agricolo che operano all’interno della nostra riserva. Ringraziamo per questo straordinario traguardo raggiunto la dirigenza di Acquedotto pugliese, gli assessorati regionali all’Ambiente, all’Agricoltura e anche l’Autorità di gestione della Regione Puglia, per aver consentito di compiere l’ultimo decisivo passo prima dell’affidamento dei lavori”.

© Foto: Riserva di Torre Guaceto

Meno scarichi di reflui a mare, maggiore qualità dell’ambiente marino-costiero

Il reimpiego della risorsa idrica affinata produce il beneficio ambientale legato non solo al non scarico delle acque trattate, ma, soprattutto, consente di limitare l’eccessivo stress della falda acquifera. Il massiccio utilizzo delle acque di falda per l’irrigazione dei campi agricoli della riserva mediante pozzi – si sottolinea – ha provocato una diminuzione dell’acqua dolce sotterranea e conseguente aumento della salinità della stessa. L’impennata del cuneo salino sta danneggiando la salute degli habitat naturali, sottraendo risorse alla fauna selvatica e minacciando la biodiversità. Ad oggi sono ben 22 i pozzi attivi nella riserva (l’area protetta terrestre si estende per circa 1.114 ettari dei quali circa il 70 percento è occupato da terreni agricoli) che, con la realizzazione degli interventi in progetto, verrebbero impiegati solo in parte e/o per eventuali irrigazioni di soccorso. Con la riduzione degli emungimenti, la falda avrà modo di ricaricarsi naturalmente di acqua dolce, verrà limitata l’intrusione salina provocata dall’utilizzo dei pozzi e si metterà un freno al fenomeno di sodicizzazione dei terreni provocato dall’emungimento. “Questo nuovo impianto – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani -, darà un apporto concreto tanto alla tutela della riserva di Torre Guaceto, quanto al comparto agricolo. Stiamo patendo le conseguenze dei cambiamenti climatici, una delle tante implicazioni è la siccità. Il Piano di riuso risponderà alla necessità di proteggere il Parco che il mondo ci invidia e sarà il perfetto esempio di quanto di buono si possa fare per la natura e gli operatori economici quando si realizzano progetti di economia circolare. Con questo progetto si tutela la risorsa idrica sotterranea della Puglia e si sostiene l’agricoltura”.

© Foto: Riserva di Torre Guaceto

La soddisfazione di Acquedotto Pugliese

Siamo orgogliosi di questa collaborazione con il Consorzio di gestione della Riserva naturale di Torre Guaceto – ha affermato la direttrice di AQP, Francesca PortincasaIl riutilizzo delle acque affinate provenienti dal depuratore di Carovigno per l’irrigazione dei suoli agricoli in un’area così particolare dal punto di vista ambientale, rappresenta un significativo passo in avanti nella tutela e valorizzazione della risorsa idrica, ogni giorno più preziosa, e nel caso specifico un’adeguata soluzione contro lo stress a cui è sottoposta la falda acquifera oltre che un’ulteriore impulso alla promozione delle varietà naturali del territorio. Questa sinergia tra AQP e Riserva di Torre Guaceto è un mirabile esempio di economia circolare, da potenziare ed estendere in ogni possibile contesto, perché rappresenta la nuova frontiera nella difficile partita contro gli effetti negativi del cambiamento climatico”.

© Foto: Riserva di Torre Guaceto

La tecnologia a supporto della gestione delle risorse idriche in agricoltura

Contestualmente prenderà forma il progetto Universwater, finanziato nell’ambito del programma Horizon dell’Unione Europea, che ha come partner l’Istituto di Ricerca sulle Acque del CNR-IRSA, il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, due imprese ad elevato contenuto tecnologico quali Sys-Man e Planetek e AQP, che punta allo sviluppo di una piattaforma tecnologica per il supporto alla gestione delle risorse idriche in agricoltura, da validare in 3 casi-studio a scala reale, di cui uno in Italia, a Torre Guaceto. Nell’area protetta, Universwater è focalizzato sulla mitigazione del rischio di salinizzazione mediante l’utilizzo integrato di acque convenzionali di falda e acque reflue depurate, e sulla protezione della riserva dagli inquinanti potenzialmente connessi alle attività agricole. Nel corso delle attività saranno monitorati gli effetti dell’utilizzo di acque reflue affinate provenienti dall’impianto di depurazione su suolo e colture (vite da vino, olivo, colture orticole) e sull’ambiente circostante. La piattaforma integrerà informazioni provenienti da fonti diverse, comprese rilevazioni satellitari, monitoraggio geofisico del suolo, caratterizzazioni puntuali del terreno e delle acque con l’utilizzo di sensoristica e strumenti prototipali. I dati ottenuti verranno integrati, elaborati ed utilizzati per sviluppare uno strumento di supporto alle decisioni in grado di ottimizzare l’utilizzo delle risorse e la produttività delle attività agricole in un contesto di sostenibilità ambientale. Inoltre, sarà condotta la sperimentazione di un sistema in grado di monitorare il reale fabbisogno idrico dei campi agricoli e determinare come e quando questo necessita di irrigazione aggiuntiva, permettendo la riduzione dello sfruttamento delle risorse.

 

 

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