Un quadro finanziario pluriennale (QFP) significativamente più ambizioso, in grado di rispondere alle crescenti aspettative dei cittadini europei in un contesto globale instabile. È quanto chiesto dai deputati del Parlamento europeo nel testo, non legislativo, approvato con 317 voti a favore, 206 contrari e 123 astensioni. Una risoluzione con cui il Parlamento respinge l’idea della Commissione di replicare il modello del dispositivo per la ripresa e la resilienza basato su “un piano nazionale per Stato membro” e dice no ai mega-fondi che accorpano i programmi esistenti, compresa la Politica Agricola Comune e la Politica di Coesione.

Bonaccini, “Buone notizie per il mondo agricolo dal Parlamento europeo a Strasburgo”
“Chiediamo più fondi per gli agricoltori e i produttori agroalimentari di qualità nel prossimo bilancio pluriennale dell’Unione Europea”. A sottolinearlo sui suoi canali social a margine del voto di Strasburgo per il prossimo bilancio UE a lungo termine, è Stefano Bonaccini, relatore per parere della Commissione Agricoltura. “La Commissione europea e gli Stati membri dovranno mettere sul tavolo un quadro finanziario per il periodo 2028-2034 all’altezza delle sfide del settore agricolo. Vogliamo un aumento dei fondi della Pac, indicizzati all’inflazione, supportando solo chi è davvero agricoltore, con misure nuove, più efficaci contro crisi climatiche e di mercato incluso per la prima volta un fondo di ri-assicurazione per le aziende, escludendo la possibilità di fondi unici nazionali, gestiti solo tra Bruxelles e le capitali, che estrometterebbero enti locali e regioni”.

Il quadro finanziario pluriennale (QFP) è stabilito per un periodo di sette anni e fissa i massimali di spesa per i diversi settori strategici. Dopo l’approvazione da parte del Parlamento, che richiede la maggioranza dei membri che lo compongono, i governi dell’UE adottano il regolamento QFP all’unanimità. Il bilancio a lungo termine attuale scade il 31 dicembre 2027. Le priorità del Parlamento confluiranno nella proposta della Commissione sul prossimo bilancio a lungo termine dell’UE, attesa per luglio 2025.