Lavorazione e conservazione di carne e di pesce, produzione di olio e di vino, industria lattiero-casearia, lavorazione delle granaglie. Anche le industrie alimentari saranno ammesse ai Contratti di Programma. La Giunta della Regione Puglia, infatti, ha ampliato l’elenco delle categorie che possono accedere all’importante strumento di agevolazione diretto principalmente alle grandi imprese in collaborazione con Pmi e startup. A darne notizia è l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci. In attesa dell’uscita dei nuovi avvisi della programmazione 2021-2027, varate sette nuove premialità che danno diritto all’aumento della percentuale di contributo a fondo perduto, mentre, tra le nuove iniziative agevolabili, rientreranno anche le attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale, la pubblicità e le ricerche di mercato.
Delli Noci, “Un risultato raggiunto grazie alla collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura e con Donato Pentassuglia”
“Nella nuova versione dei Contratti di Programma una delle nostre priorità è l’impatto occupazionale della misura”, spiega in una nota l’assessore Delli Noci. Si punta, infatti, a premiare i progetti e le imprese che incrementano l’occupazione, assumendo personale proveniente da aziende in crisi, o che mostrano particolare attenzione all’occupazione femminile, con il raggiungimento del 50% di donne occupate nell’esercizio a regime e nei tre successivi per almeno; ma anche le imprese che intendono conseguire la certificazione della parità di genere, le attività che adottano politiche ambientali, sociali e della governance e le imprese che incrementano l’occupazione per almeno una unità lavorativa per ogni 300mila euro di contributo ricevuto.
Infine, si aggiudicano la premialità anche le aziende così attente all’occupazione giovanile da raggiungere il 50 per cento di nuovi occupati sotto i 35 anni di età nell’esercizio a regime e nei tre seguenti.
“Quanto alle attività economiche – spiega l’assessore Delli Noci – sono state aumentate le categorie agevolabili inserendo moltissimi codici Ateco in più rispetto alla precedente versione dei Contratti di Programma, in particolare per i servizi alle imprese e soprattutto per le industrie alimentari. Un risultato, quest’ultimo, raggiunto grazie alla collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura e con Donato Pentassuglia. Così, per la prima volta, il settore potrà avere i fondi per investire nella ricerca industriale e nello sviluppo sperimentale. In questo modo rendiamo lo strumento più inclusivo esaltandone l’impatto sul territorio”.